Umidità di risalita: come ristrutturare e isolare le pavimentazioni con Isolcupolex

Maggio 18, 20200
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Un numero enorme di strutture nel patrimonio edilizio italiano risulta soggetta ad umidità di risalita e non presenta alcun isolamento termico. In gran parte infatti – circa l’85% –  è costituito da edifici costruiti prima della famosa Legge 10 del 1991, e circa il 75% fu realizzato prima del 1976, anno in cui furono introdotti i primi concetti di risparmio energetico.

Capita spesso di imbattersi in pavimentazioni contro-terra, soggette a cedimenti e umidità di risalita che comportano fessurazioni oltre al proliferare di muffe e funghi.

Vediamo qui di seguito quali sono le misure comunemente utilizzate per ristrutturare tali pavimenti e approfondiamo la soluzione che secondo noi risulta più vantaggiosa: il sistema ISOLCUPOLEX.




Dov’è presente l’umidità di risalita

Un primo problema può essere che le sollecitazioni dipendenti dal tipo di terreno, dalla tipologia e dalle dimensioni della struttura costruita e dalla tipologia e dimensioni delle fondazioni possono talvolta compromettere una pavimentazione: possono insorgere crepe localizzate o distribuite su un’ampia superficie, che possono anche fungere da canale per l’umidità. Le crepe non devono essere sottovalutate, si consiglia l’intervento di un tecnico. La soluzione, in funzione della specifica situazione, potrebbe essere anche la sola sostituzione delle piastrelle danneggiate, fino al consolidamento del terreno sottostante il pavimento con iniezioni in pressione.

Il pavimento inoltre è spesso reso umido dalla risalita di acqua per capillarità. Infatti circa l’80% dell’umidità di risalita proviene dalla pavimentazione a contatto col terreno. Il restante 20% dai muri. Tali percentuali dipendono ovviamente dalla forma dell’edificio. Pavimenti e muri umidi sono il luogo ideale per la proliferazione di muffe e funghi che debbono essere trattati chimicamente.



Il vespaio areato come soluzione all’umidità di risalita

Il vespaio aerato è senza dubbio un’efficace soluzione al problema dell’umidità di risalita sulla pavimentazione, in quanto la ventilazione del sotto-pavimento lo asciuga naturalmente. Con il vespaio si permette all’edificio di respirare, asportando costantemente umidità: tecnica nata già al tempo degli antichi romani.



È fondamentale, sia per ristrutturazioni, sia per edifici nuovi, garantire un’adeguata ventilazione collegando l’intercapedine d’aria presente nel vespaio all’ambiente esterno, mediante tubazioni che escono in facciata o su bocche di lupo oppure fino al tetto sfruttando cavedi esistenti. L’ideale sarebbe disporre i tubi lungo l’asse Nord/Sud se siamo in assenza di venti dominanti, per ottenere una forte ventilazione naturale.

Bisogna tenere presente, però, che l’umidità che risale dai muri non viene bloccata dal vespaio e bisognerà in questo caso agire con interventi ai marciapiedi esterni, utilizzare barriere chimiche o dispositivi anti-umidità di risalita  come ad esempio,realizzare un canale esterno, a ridosso del muro esistente, con i casseri Cupolex. Ciò permette non solo di diminuire la quantità d’acqua assorbita dal muro, ma anche di asciugarlo.

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Ristrutturazione tradizionale

Il vespaio moderno, realizzato con casseri Cupolex in plastica riciclata, si completa con getto di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata.

In aggiunta, per mitigare il freddo e completare una buona ristrutturazione, viene solitamente predisposto un pannello isolante, solitamente XPS, sul quale poi si getta un massetto per ripartire i carichi di progetto sull’isolante.

Molto spesso però gli edifici esistenti non hanno le altezze interne per poter realizzare isolamento e vespaio, quindi solitamente si sacrifica uno dei due. Nelle ristrutturazioni infatti scavare risulta difficile e/o troppo costoso quindi per avere l’abitabilità del locale bisogna fare delle scelte.


Ristrutturazione con Isolcupolex

Il sistema per combattere l’umidità di risalita e per ottenere ventilazione ed isolamento contemporaneamente è Isolcupolex, il vespaio aerato in Twinpor® già isolato a cappotto, che consente di aerare e isolare con il minimo spessore.

Minimo spessore necessario

La soluzione minima è una sezione di pavimento da 16 cm, composta da un vespaio da 2,5 cm + isolante da 8,5 cm e soletta in cemento armato da 5 cm. L’altezza del vespaio con Isolcupolex può essere però aumentata già con 21 cm di spazio si potrebbe avere una soluzione tecnica di tutto rispetto (7,5 cm di vespaio + 8,5 cm di isolante e una soletta in cemento armato da 5 cm).

Utilizzando Isolcupolex, inoltre, non serve il massetto per distribuire i carichi, a meno che non si ritenga necessario un massetto per gli impianti. La soletta in cemento armato può essere infatti tirata con l’elicottero e finita.

Spesso vengono utilizzati calcestruzzi estetici (pigmentati, nuvolati, ecc.) oppure finiti in parquet, PVC o resine. Se si utilizzano piastrelle, invece, bisogna avere l’accortezza di realizzare giunti se gli ambienti sono molto ampi, altrimenti potrebbero fessurare.


Come funziona Isolcupolex

Il sistema è composto da diversi elementi a seconda dell’altezza del vespaio che si vuole raggiungere. L’elemento principale è la cupola piatta che funge da isolamento orizzontale, la quale, grazie ai perfetti incastri, si collega con gli elementi piedi o vaschette da un minimo di 2,5 cm, che presentano un cilindro cavo all’interno per creare una colonna di calcestruzzo. Una volta montati gli elementi, seguendo il Layout di installazione, si procede direttamente alla posa delle reti di armatura ed al getto di calcestruzzo, avendo cura di mantenere un corretto copriferro, di riempire tutti i piedi del sistema e di creare la cappa armata.

Nel punto di appoggio delle colonnine di calcestruzzo al magrone si possono usare gli elementi Sottopiede come taglio termico e per isolare dall’umidità di risalita. Nel caso di edifici caratterizzati da importanti carichi di progetto sono disponibili elementi Sottopiede prodotti appositamente in materiale ad altissima resistenza a compressione: circa 28 kg al cm2, senza alcuna deformazione.



Risparmio energetico ed economico

La soluzione Isolcupolex è migliore rispetto al pacchetto con tradizionale Cupolex + isolante a pannelli per due motivi:

  • Ridotti tempi e costi di cantiere
  • Elevato isolamento termico a cappotto cioè dal lato freddo. Si è visto e riconosciuto che un isolamento eseguito dal lato esterno è fondamentale per le sue caratteristiche termo-igrometriche, e Isolcupolex applica tale concetto sia nei nuovi edifici sia, come visto, in edifici esistenti superando le difficoltà di ingombro.

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