
Perché ventilare un vespaio areato?
Il vuoto sanitario serve a proteggere l’edificio dai gas cancerogeni (come il gas Radon) che fuoriescono dal terreno, nonché proteggere la pavimentazione dall’umidità. La protezione avviene grazie all’intercapedine vuota che si crea tra il magrone e la soletta strutturale, la quale permette di raccogliere tali gas prima che si infiltrino all’interno dell’abitazione.
Il gas intercettato si accumula in questo vano e per evitare che tale concentrazione diventi troppo elevata, tanto da riuscire a penetrare la soletta ed entrare in casa, è necessario ventilare il vespaio ricambiando l’aria, rimuovendo la carica di gas creatasi.
Scopri il nostro vespaio aerato Cupolex e il vespaio isolato Isolcupolex!

Ventilazione naturale o meccanica?
Il ricambio d’aria all’interno di un vespaio areato si può ottenere in due modi: utilizzando delle piccole ventole di aspirazione, che estraggono costantemente aria dall’intercapedine e ne fanno entrare di nuova dall’esterno, oppure con un sistema naturale (o passivo).
Nella maggior parte dei casi una ventilazione naturale è più che sufficiente a limitare la concentrazione di gas a livelli accettabili dalla normativa: il Decreto Legislativo n.101/2020 fissa come limite massimo di concentrazione 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti ed i luoghi di lavoro, ridotti a 200 Bq/m3 per le abitazioni che saranno costruite dopo il 31/12/2024.
Di seguito sono riportati alcuni dei nostri consigli utili a predisporre i tubi per l’areazione in modo tale da ottenere una corretta ventilazione naturale.
Come installare i tubi di ventilazione del vespaio in una nuova costruzione
L’installazione dei tubi di ventilazione dev’essere eseguita prima del getto del vespaio e deve collegare l’intercapedine vuota con l’ambiente esterno. I tubi devono essere i collocati in modo da garantire il passaggio dell’aria, pertanto è consigliato l’utilizzo di un diametro minimo di 100mm, nel quale non devono essere presenti interruzioni. Inoltre, è raccomandabile limitare il numero di curve e cambi di direzione.
Nel caso in cui il vespaio sia posato a livello del cordolo di fondazione, una volta installati gli elementi Cupolex® o IsolCupolex®, potrebbe essere necessario disporre dei fori nello stesso e successivamente provvedere a collegare il vuoto sanitario con l’esterno.

Nel caso in cui i cordoli di fondazione vengano gettati assieme al vespaio, sarà sufficiente aver cura di posizionare dei tubi che dal vuoto sanitario arrivino all’esterno e vengano inglobati nel calcestruzzo.
In un nuovo edificio risulta fondamentale prevedere in anticipo la posizione dei tubi di ventilazione, analizzando le dimensioni, la forma e le condizioni ambientali della zona.
In linea generale la soluzione ideale è quella di disporli su tutti i lati dell’edificio, ma nel caso in cui non sia possibile, bisogna prevedere almeno due lati opposti (possibilmente Nord e Sud).
Va inoltre valutato l’ambiente in cui verrà costruito l’edificio e, in particolare, se sono presenti dei venti dominanti e da dove provengono. In presenza di altri edifici o in zone collinari, dove il vento soffia sempre nella stessa direzione, possono crearsi delle condizioni particolari che vanno gestite installando i canali di ventilazione nel lato esposto al vento e in quello opposto per sfruttarne la pressione/depressione in facciata.

Consigliamo di distanziare equamente i tubi a 2m l’uno dall’altro (fino ad un massimo di 2,5m), in modo da predisporne in numero sufficiente per garantire l’adeguata ventilazione.
Per ottenere una buona ventilazione naturale, è necessario posizionare l’uscita dei tubi di areazione più bassa a nord o da dove arriva il vento dominante, e più alta a sud o dal lato opposto. L’obiettivo è quello di sfruttare l’effetto camino, ovvero creare una differente pressione tra i tubi alti di uscita e quelli bassi di entrata, in modo da massimizzare la circolazione dell’aria. La configurazione migliore prevede che i tubi di uscita arrivino all’altezza della copertura dell’edificio, ma se ciò non fosse possibile è consigliabile porli ad almeno 1m più in alto rispetto ai fori di entrata.

È molto importante ricordarsi di collegare con dei tubi le varie aree del vespaio, di solito interrotte da altri cordoli o travi, così da garantire la circolazione dell’aria in ogni area. Anche in questo caso basterà posizionare dei tubi tra un vuoto sanitario e l’altro con lo stesso criterio di distanziamento.

È raccomandabile posizionarli in modo tale che risultino sfalsati e non allineati, evitando l’eventuale formazione di un canale rettilineo di ventilazione, favorendo così il promanarsi di una corrente non lineare.

Come installare i tubi di ventilazione del vespaio in una ristrutturazione
È frequente che durante una ristrutturazione vi sia la necessità di dover demolire la pavimentazione esistente per installare un vespaio areato atto a risolvere eventuali problemi di umidità e/o per isolare termicamente il pavimento. In questi casi i tubi di ventilazione vanno inseriti – dopo una piccola demolizione – sulle pareti esistenti. È necessario però andare a studiare nello specifico ogni singolo caso: capita, non di rado, di avere a disposizione degli spessori molto limitati e quindi un’intercapedine di ventilazione molto ridotta. Si può quindi ricorrere a tubazioni dai diametri minori di 10cm o dalle forme rettangolari disponendoli ad una distanza minore di 2m l’uno dall’altro per ottenere un buon ricambio.
Se sono presenti dei vecchi cavedi possono essere collegati e quindi sfruttati per generare l’effetto camino.

Nel caso fosse impossibile collegare adeguatamente con l’esterno il nuovo vespaio, o nel caso in cui la concentrazione di gas risulti troppo elevata
(vuoi verificare la concentrazione di gas Radon in casa tua? Clicca qui) nonostante la presenza del vespaio, è consigliato utilizzare un sistema di ventilazione meccanica con degli appositi aspiratori per mettere in pressione o in depressione il vespaio ed evitare così che umidità e gas entrino nell’edificio.
La decennale esperienza di Pontarolo Engineering in bonifiche effettuate nel territorio italiano, specialmente nell’edilizia scolastica, ci permette di rassicurarvi: se il vostro edificio ha un vespaio ma purtroppo la ventilazione naturale non riesce ad eliminare sufficientemente la quantità di gas risalente dal terreno, si può intervenire con l’ausilio della ventilazione meccanica, con costi davvero modesti.