bohakandraz, Autore presso Pontarolo Engineering

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Agosto 7, 20230

Gli effetti del cambiamento climatico sono ormai evidenti, con temperature globali medie in considerevole aumento ed una frequenza di eventi atmosferici – oggi considerati estremi, violenti ed improvvisi – in crescita. Questa sarà la nuova normalità: proprio per questo motivo è bene pensare di costruire ed adeguare anche case ed edifici al cambiamento, per proteggerli non solo dai terremoti ma anche da temporali forti, umidità e caldo eccessivo.

I danni provocati dai recenti avvenimenti riguardano in modo evidente le grandinate e le forti raffiche di vento, responsabili del deterioramento dell’involucro delle strutture che è generalmente il punto più esposto degli edifici. Diverse sono le immagini circolate negli ultimi giorni di interi muri crollati o bucati da questi fenomeni. Ma come possiamo adattarci al clima che muta?

Innanzitutto, una struttura a pareti in cemento armato ha una resistenza maggiore rispetto ad un edificio in muratura in quanto la struttura è omogenea, priva di muri di tamponamento che rappresentano l’elemento debole delle facciate, soprattutto se le trombe d’aria (o medicanes, per usare il termine che definisce le nuove trombe d’aria che affliggono l’area del Mediterraneo a causa del surriscaldamento del mare) sollevano oggetti di peso elevato scaraventandoli a distanza. Per questo, una delle migliori soluzioni presenti ad oggi sul mercato è quella di costruire edifici in cui la struttura portante è costituita da muri in cemento armato estremamente resistenti, che sostengono il peso dell’edificio, non si danneggiano nel caso di sisma e distribuiscono uniformemente il carico sulle fondamenta. Tali strutture sono realizzate ad esempio grazie alla tecnologia Climablock.

Attraverso questo sistema all’avanguardia, si riesce ad ottenere un muro dall’elevata resistenza meccanica unita alla capacità di isolamento termico dell’EPS Twinpor. Questo secondo aspetto contribuisce in aggiunta a mantenere il comfort all’interno degli involucri senza dover ricorrere necessariamente a picchi di consumo energetico dato dalle temperature sempre più alte.

È bene imparare ad usare materiali che consentano una sempre maggiore tenuta rispetto al caldo esterno: usare materiali da costruzione che consentano un corretto isolamento termico, risparmio energetico e benessere ambientale.

Il Sistema Pontarolo consente di realizzare case ed edifici in classe A dotate della massima efficienza energetica, solidi e con temperatura interna costante che si traduce in risparmio energetico (e quindi economico).

Sistema Pontarolo cambiamento climatico

 

 


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Luglio 12, 20230
L’impresa Ediltre, nel cantiere del complesso residenziale di Giussano Via Filzi, aderisce al codice di condotta volontario, elaborato da Ance Milano, Lodi, Monza e Brianza diventando ESG compliant (environmental, Social, Governance). 


Cantiere_complesso residenziale in costruzione con tecnologie Pontarolo



Render_ Complesso residenziale di Giussano Via FIlzi


Per migliorare la qualità di vita dei cittadini e garantire un futuro migliore alle prossime generazioni, diventa necessaria l’attuazione di un’ edilizia sostenibile.Oggi più che mai, costruire è un grande impegno e una grande responsabilità che implica la scelta di maestranze e tecnologie capaci di dare ottime performance in termini di etica, impatto ambientale e risparmio energetico.

Il Sistema Costruttivo Pontarolo ed in particolare il cassero Climablock della Pontarolo Engineering S.p.A. di San Vito al Tagliamento, dotato della prestigiosa certificazione EPD che ne attesta gli impatti ambientali legati alla sua produzione, garantiscono il rispetto dei valori relativi ad una crescita sostenibile.

Le tecnologie di questo innovativo sistema, realizzate in Eps TwinporTM,  un materiale tra i più performanti ed eco-sostenibili nel mercato poiché composto dal 98% di aria e solo dal 2% di materiale, consentono di realizzare in un’ unica fase la struttura portante antisismica e l’ isolamento termico dell’edificio, assicurando elevati standard qualitativi per un concreto risparmio energetico e massimo comfort abitativo. 


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Persone, governi e istituzioni, consapevoli della rilevanza delle azioni che impattano sul futuro del pianeta e degli abitanti sono sempre più attenti al tema della sostenibilità.  

Assimpredil Ance, l’associazione dei costruttori edili delle province di Milano, Monza e Lodi, ha proposto un codice di condotta volontario per attuare e promuovere lo sviluppo sostenibile dei cantieri degli associati; tale codice impegna le imprese a comportamenti concreti e misurabili per la decarbonizzazione, la tutela dell’ambiente, la legalità, la regolarità del lavoro, la sicurezza, per il sociale ed il rispetto della catena di fornitura. 

Ai cantieri delle imprese che si assumono l’impegno di rispettare gli 8 valori alla base del Manifesto di tale iniziativa, viene consegnato il logo di “Cantiere Impatto Sostenibile”. 

E’ ciò che è accaduto al Cantiere del progetto Residenziale di Giussano in Via Fabio Filzi dell’impresa Ediltre s.r.l. che prevede la costruzione di un nuovo edificio di 13 unità immobiliare circondato da un’ampia area verde: Ance ha premiato il modus operandi, le pratiche e le tecnologie adottate, volte a ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità, tra cui il sopracitato cassero Climablock. 


“Cantiere Impatto Sostenibile”_ Assegnazione da parte della Presidente Regina De Albertis


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Giugno 28, 20230

La normativa che si occupa della progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno è la UNI/TR 11715, approvata il 31 maggio 2018, ed entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 21 giugno 2018.
Tale normativa, di carattere tecnico, mette a disposizione a progettisti ed applicatori dei riferimenti progettuali con esempi, dettagli tecnici, schemi e tabelle per eseguire una progettazione dettagliata e a regola d’arte del cappotto termico.

Sempre più spesso tale norma nazionale non viene presa in considerazione o viene considerata solo in parte, sottovalutando così la verifica e la preparazione del supporto ed aumentando il rischio di ottenere un risultato non soddisfacente che può intaccare il funzionamento del sistema stesso.
Più del 30 % delle difformità relative ad un sistema a cappotto sono imputabili alla non adeguatezza o ad un’errata preparazione del supporto.
Indipendentemente dalla tipologia del substrato, infatti, un supporto idoneo all’installazione di un sistema a cappotto deve soddisfare determinati requisiti: non deve presentare umidità in facciata (tantomeno di risalita), non deve presentare crepe o fessurazioni, deve avere una planarità idonea e deve essere ben coeso, oltre a non presentare tracce di polveri o olii in superficie.





Procedure di verifica

Attraverso una verifica visiva non è possibile escludere tutte le problematiche del substrato: potremmo riscontare solamente le gravi inidoneità, come le fluorescenze superficiali, crepe e materiale in fase ti distacco.

La UNI/TR 11715 ci aiuta in tal senso, elencando una serie di prove atte a determinare l’idoneità del supporto
prima dell’applicazione del sistema a cappotto:




  1. Effettuare un sopralluogo esaminando visivamente il supporto ed eseguire, inoltre, la prova di sfregamento mediante palmo della mano o straccio scuro per identificare aree soggette a efflorescenze dannose o rivestimenti esistenti friabili;
  2. Effettuare la prova di resistenza all’abrasione o all’incisione per determinare la resistenza e la capacità di sopportazione del carico con conseguente test della quadrettatura, che consiste nell’incisione a reticolo su area di 10×10 cm mediante l’utilizzo di un materiale appuntito idoneo fino al raggiungimento del substrato. Si creeranno delle incisioni equidistanti, al di sopra dello stesso nel quale verrà applicato un nastro adesivo a copertura dell’area. Al termine, verrà rimosso energeticamente.
    Visivamente potremo valutare il risultato ottenuto: per un’area rimossa inferiore al 15%, il supporto risulta idoneo, per valori compresi tra il 15-35% è necessario applicare un fondo consolidante e la ripetizione della prova, per valori superiori al 35%, rimuovere totalmente lo strato di finitura esistente;
  1. Eseguire la prova di bagnatura mediante l’utilizzo di un pennello e/o spruzzatore. Valutare l’umidità del supporto anche mediante igrometro, verificandola planarità. Qualora l’edificio in questione superasse le tolleranze ammesse è necessario adottare misure adeguate di compensazione;
  2. Eseguire la prova di resistenza allo strappo che prevede l’annegamento di una rete d’armatura in fibra di vetro per una superficie almeno di 30×30 cm. Lasciare un angolo della stessa esposta per permettere la maturazione del rasante (di circa 48h).
    Asportare a mano, successivamente, solo la rete e lo strato superficiale lasciando il primo strato di rasante coeso al substrato. Nel caso in cui non superi le tolleranze ammesse è necessario adottare misure adeguate di compensazione;

Il test della quadrettatura e dello strappo non sono obbligatori, ma è altamente consigliabile eseguirli prima della posa del sistema a cappotto.
Sono test molto veloci atti ad escludere in casi drastici la rimozione totale del sistema applicato, oltre a non richiedere un rilevante dispendio di tempo ed economico.
Non è ammissibile progettare un intervento di riqualificazione energetica mediate l’applicazione del sistema a cappotto senza un’adeguata diagnosi del supporto. Per questo motivo il progettista dovrà essere supportato dal posatore per l’esecuzione di alcune prove e l’analisi dei risultati ottenuti.





Tipologie di supporto

Le tipologie di supporto che si riscontrano prima dell’applicazione di un sistema a cappotto e che racchiudono quasi la totalità dei supporti presenti nel nostro territorio sono solitamente supporti in muratura non intonacata, supporti in CLS, supporti con intonaci e finiture minerali e/o finiture organiche, supporti in legno e pannelli da costruzione leggeri ed infine supporti con rivestimenti lapidei o ceramici.
Per ognuna di queste finiture vi sono delle indicazioni di verifica per preparare al meglio il supporto e per eseguire delle eventuali procedure di ripristino.

Di seguito le tabelle riassumono le varie tipologie di supporto e il trattamento consigliato, in base allo stato di fatto.



Trattamenti per supporti in muratura non intonacata



Trattamenti per supporti in calcestruzzo




Trattamenti per supporti con intonaci e finiture minerali




Trattamenti per supporti con intonaci e finiture organiche




Trattamenti per supporti in legno e pannelli da costruzione leggeri




Trattamenti per rivestimento ceramico o lapideo



Uno strato polveroso prevede una spazzolatura ed un lavaggio ad alta pressione ed eventualmente un trattamento consolidante: procedura non attuabile ai supporti in legno e/o pannelli da costruzione leggeri i quali possono solo essere spazzolati a secco.

Le efflorescenze, invece, indipendentemente dalla tipologia di supporto, prevedono il dover grattare le superfici in questione, spazzolarle a secco ed eventualmente trattarle con un primer idoneo. Le irregolarità, le crepe ed eventuali buchi esistenti nel substrato andranno livellati con malta idonea in una fase di lavorazione separata, prestando attenzione ai tempi di maturazione dello stesso.

Tutti gli eventuali residui di intonaco o croste andranno rimossi e/o scrostati, e in presenza di umidità si dovranno indentificare le cause: per questo sarà necessario attendere l’asciugatura delle aree interessate al ripristino mediante sistemi deumidificanti per i quali è opportuno identificare un sistema adeguato da un punto di vista di traspirabilità.

Ogni casistica prevede un determinato tipo di intervento, per questo è fortemente consigliato consultare le tabelle in questione al fine di ottenere un ottimo risultato senza rischi o imperfezioni.


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Giugno 21, 20230

 A causa dell’impermeabilizzazione del suolo e la conseguente mancanza d’aria ed acqua, gli alberi hanno, da sempre, difficoltà di adattamento all’ambiente urbano, andando incontro ad una crescita difficile e stentata. Negli ultimi anni, in particolare, la prolungata mancanza di fenomeni piovosi, i venti estremi e le cosiddette “bombe d’acqua” sono diventati eventi sempre più frequenti: così il cambiamento climatico in atto modifica radicalmente le esigenze delle nostre città che, di conseguenza, dovranno essere in grado di adattarsi alle diverse condizioni ambientali. 


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 Gli alberi che riescono a svilupparsi nelle difficili condizioni di vita cittadina, tendono a rompere la pavimentazione urbana alla ricerca di fonti di approvvigionamento idrico e di ossigeno. Raramente, infatti, raggiungono il loro pieno potenziale di crescita e riescono a fornire totalmente l’utilità ambientale per la quale sono stati piantati. 

Per ridurre gli effetti del cambiamento climatico sarebbe sufficiente mettere a dimora nuovi alberi fornendo, agli stessi, sufficiente spazio per il loro sviluppo e preservare, migliorandone la qualità di vita, gli alberi esistenti, con conseguenti benefici quali l’abbassamento della temperatura urbana, la riduzione di CO2 e l’aumento della schermatura solare, derivante dall’ abbassamento della temperatura di diversi gradi. 

 Mentre nel mondo si discute di abbassare la temperatura di 1,5 °C entro fine secolo, in Francia per esempio l’obiettivo è di ridurre le temperature urbane di 4°C entro il 2100 e in varie città – Lione su tutte – si stanno realizzando piani notevoli per lo sviluppo del verde urbano. 



 La Pontarolo Engineering ha sviluppato il sistema Cupolex Radici, che consente di mettere a dimora gli alberi garantendone la crescita e Cupolex Radici Esistenti, che consente di apportare acqua e aria alle piante aumentandone contestualmente la resistenza ai recenti fenomeni estremi. 


La città di Udine ha realizzato un tratto di via Ramandolo utilizzando il sistema Cupolex Radici Esistenti per mettere in sicurezza i marciapiedi ammalorati, al fine di evitarne la rottura, i rischi di caduta per i pedoni/ciclisti e ridurre nel contempo i costi di manutenzione.





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Maggio 19, 20230

La progettazione edilizia è un campo in continua evoluzione e diverse sono le tecnologie e i materiali che gli ingegneri possono utilizzare per costruire edifici sicuri e duraturi.

Tra le diverse opzioni, negli ultimi anni è diventata sempre più popolare la progettazione strutturale a setti portanti poiché offre alcuni vantaggi rispetto alla tradizionale progettazione a travi e pilastri, tra i quali una maggiore sicurezza in caso di terremoti, una maggior efficienza economica ed una maggiore flessibilità nell’utilizzo dello spazio interno dell’edificio.




Ma cos’è la progettazione strutturale a setti portanti?


In breve, si tratta di progettare un edificio in cui la struttura portante è costituita da setti (muri in cemento armato) che sostengono il peso dell’edificio e distribuiscono il carico sulle fondamenta. Questi muri possono essere realizzati in vari modi, il più comune al giorno d’oggi è sicuramente attraverso l’utilizzo della tecnologia Climablock.

Se vi state affidando ad un ingegnere per il calcolo strutturale della vostra abitazione, chiedetegli una struttura a pareti in cemento armato.

Vediamone il motivo.




Sicurezza sismica della progettazione a setti portanti

Il vantaggio principale e più importante della progettazione strutturale a setti portanti rispetto alla progettazione a travi e pilastri è la capacità della struttura di lavorare in campo elastico durante un terremoto.

Le strutture in cemento armato infatti sono generalmente divise in strutture a telaio e strutture a pareti.

La progettazione a telaio, ovvero la tradizionale struttura a travi e pilastri, prevede lo sfruttamento della duttilità dei materiali affinchè i pilastri non collassino e le travi possano danneggiarsi dissipando energia. Ciò significa che durante un terremoto la struttura dell’edificio può subire danni di diversa entità in funzione dell’entità della scossa, salvaguardando la vita umana. Ciò comporta, oltre che ad un costo economico, anche la necessità di doversi trasferire durante i lavori di ristrutturazione a seguito di sisma.

Nella progettazione a setti portanti, invece, durante un terremoto, la struttura dell’edificio non sfrutta la duttilità dei materiali, lavora in campo elastico, ovvero non si danneggia anche per eventi sismici di intensità elevata (sisma di progetto).



In sintesi, la progettazione strutturale a setti portanti offre una maggiore sicurezza in caso di sisma, poiché la struttura dell’edificio rimane in grado di lavorare in campo elastico e assorbire gli effetti delle onde sismiche senza subire danni permanenti. Al contrario, la progettazione a travi e pilastri utilizza la gerarchia delle resistenze, che può essere meno sicura in caso di terremoti.

Inoltre una struttura a setti in cemento armato permette alle famiglie di continuare a vivere nella loro abitazione anche dopo un sisma, risparmiando gli elevatissimi costi di manutenzione e risanamento che avrebbero le strutture realizzate a telaio (travi e pilastri).



Risparmio economico di strutture a setti portanti


Un ulteriore vantaggio della progettazione edilizia strutturale a setti portanti rispetto alla progettazione a travi e pilastri è la sua maggiore efficienza economica.

La progettazione a setti portanti richiede una quantità di lavorazioni inferiori rispetto alla progettazione a travi e pilastri, poiché la struttura è costituita da muri in cemento armato e materiale isolante continuo, senza ponti termici. Una struttura a telaio invece è costituita da una serie di travi e pilastri intervallati da muri di tamponamento per chiudere la struttura e materiale isolante termicamente (cappotto). Ciò significa che i costi e i tempi della costruzione possono essere notevolmente ridotti.

Inoltre, la progettazione a setti portanti consente una maggiore flessibilità nell’utilizzo dello spazio interno dell’edificio, poiché non ci sono pilastri che ostacolano la distribuzione degli ambienti. Ampie finestre e sbalzi importanti (terrazze) possono essere realizzati per avere un’architettura più libera e moderna rispetto al tradizionale telaio trave e pilastro che vincola il progettista a schemi rigidi. Ciò consente anche di ottenere spazi interni più ampi e luminosi, con maggiori possibilità di personalizzazione.

In sintesi, la progettazione edilizia strutturale a setti portanti offre una soluzione più economica e flessibile per la costruzione di edifici, rispetto alla progettazione a travi e pilastri. Ciò si traduce in un risparmio sui costi di costruzione, sui tempi e in una maggiore flessibilità nell’utilizzo dello spazio interno dell’edificio.




Altri vantaggi

La progettazione strutturale a setti portanti offre inoltre altri vantaggi:

  1. Resistenza sismica: i setti portanti sono molto resistenti agli effetti dei terremoti, poiché distribuiscono il carico in modo uniforme su una vasta area dell’edificio. Questo sistema di costruzione è molto comune in alcune zone ad alta sismicità del mondo, come il Giappone.
  2. Flessibilità del design: La progettazione a setti portanti offre una maggiore flessibilità di design rispetto alla progettazione a travi e pilastri. Poiché i setti possono essere costruiti in vari modi e con vari materiali, gli architetti possono creare edifici con forme e design unici.
  3. Isolamento acustico: I setti portanti offrono un eccellente isolamento acustico. Questo perché i muri spessi, caratterizzati da una massa importante, assorbono le vibrazioni e il rumore esterno, mantenendo l’interno dell’edificio tranquillo e silenzioso.
  4. Resistenza al fuoco: I setti portanti sono altamente resistenti al fuoco, il che significa che l’edificio sarà più sicuro in caso di incendio. Poiché i muri sono spessi e resistenti, possono resistere a temperature elevate per un periodo di tempo più lungo rispetto ad altre strutture.
  5. Efficienza energetica: I setti portanti offrono un’ottima efficienza energetica. L’isolamento in EPS senza ponti termici minimizza i consumi per il riscaldamento invernale. Poiché i muri hanno una massa elevata e continua, isolano bene l’edificio dal caldo estivo, ed è quindi necessario meno energia per raffrescare l’edificio in estate. Quindi la massa del cemento armato abbinata alle ottime prestazioni termiche dell’isolante EPS minimizzano i consumi dell’edificio in estate ed inverno.
  6. Casseri isolanti: i setti sono facilmente e velocemente costruiti in opera utilizzando i casseri Climablock, isolanti in EPS, che si assemblano, assieme al ferro di armatura, incastrandosi tra di loro e che vengono riempiti con il calcestruzzo. I blocchi cassero rimangono poi in opera come isolamento termico dell’edificio garantendo non solo la sicurezza sismica ed un risparmio economico, ma anche una elevatissima qualità costruttiva.


In conclusione, la progettazione strutturale a setti portanti offre molti vantaggi rispetto alla progettazione a travi e pilastri. Questo sistema di costruzione è molto resistente, flessibile, sicuro sismicamente ed efficiente dal punto di vista energetico. Se state pensando di costruire un edificio, considerate la progettazione strutturale a setti portanti come una ottima opzione.



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Aprile 28, 20230

Un complesso di appartamenti a prevalente destinazione d’uso residenziale secondo gli standard del protocollo Itaca, realizzato ai fini di ottenere la prestigiosa certificazione CasaClima.

A Siderno sono in corso i lavori di demolizione e ricostruzione dell’imponente e lussuoso edificio “Magna Grecia”, progettato dall’Arch. Giacomo Bianchi, realizzato dalla ditta Opera Construction General Contractor S.r.l., utilizzando materiali ecocompatibili, rispettando l’ambiente e dando molto spazio al verde. I lavori sono diretti dallo Studio Marando e dall’Ing. Massimo Aloi di Marina di Gioiosa Ionica.

Il fabbricato sarà composto da 5 piani: 3 a destinazione d’uso residenziale, 1 a destinazione d’uso commerciale mentre il restante comprenderà parcheggi auto, locali tecnici e vasche per il recupero delle acque bianche e meteoritiche che verranno recuperate ed impiegate per usi sanitari e per l’irrigazione dei giardini pensili.

Dato l’elevato rischio sismico (ZONA 1) dell’area geografica dell’edificio, esso verrà interamente costruito utilizzando Climablock, l’innovativo sistema a casseri a perdere in EPS TwinporTM, della Pontarolo Engineering.




Sorgerà un complesso residenziale antisismico e sismo-resistente, isolato termicamente e acusticamente, dotato di comfort abitativo ai massimi livelli in un ambiente salubre, privo di umidità e muffe. Il Sistema Pontarolo, infatti, consente di realizzare in modo semplice e veloce edifici in Classe A dotate della massima efficienza energetica, con temperatura interna costante che si traduce in risparmio energetico e quindi economico.

Le altre maestranze che contribuiranno alla realizzazione della nuova residenza “Magna Grecia” non saranno da meno ai fini di garantire un risultato finale di altissima qualità ed estrema bellezza, dotato di tutti i comfort tra cui pannelli fotovoltaici, pompe di calore, controllo domotico e colonnine per ricarica di automobili e biciclette elettriche.



Edificio Magna Grecia Siiderno


Per ulteriori informazioni e immagini del progetto clicca qui 


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Febbraio 28, 20230

Ogni anno Klimahouse, la fiera internazionale per il risanamento e l’efficienza in edilizia, attraverso il Klimahouse prize riunisce il meglio delle aziende del settore dell’edilizia sostenibile per conferire il prestigioso riconoscimento a chi eccelle attraverso i propri prodotti nella capacità di innovazione e contribuisce a valorizzare il mercato dell’efficienza energetica.

Anche in questa edizione ci sarà un vincitore per ognuna delle 4 categorie e Pontarolo Engineering risulta tra le 3 finaliste per la categoria Market Performance, relativa ai prodotti che hanno dimostrato la capacità di incontrare e soddisfare le esigenze di ampie fasce di utenti, ottenendo una larga diffusione sul mercato ed assumendo il ruolo di punti di riferimento per il settore, con particolare riguardo agli aspetti di sostenibilità ed efficienza energetica.

Con l’occasione vi aspettiamo presso il nostro stand D24/08 nel padiglione CD dall’8 all’11 marzo.

 

 

 


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Febbraio 15, 20230

 

Sabato 25 febbraio il nostro Ing. Marco Il Grande parteciperà all’incontro “Alberi in città – Alleati da salvare” con un intervento dedicato all’innovativo progetto Cupolex Radici, e come questo può essere una valida alternativa ai progetti comunali di riqualificazione tramite taglio.

L’evento si terrà dalle ore 16.00 a Poggibonsi, nella sala Gardenia dell’Hotel Alcide (viale Marconi).

Per maggiori informazioni sul nostro sistema Cupolex Radici, visita la pagina dedicata!

 

 

 


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Dicembre 21, 2022

Sul numero 6/22 di ACER, rivista de Il Verde Editoriale che tratta di parchi, verde attrezzato e recupero ambientale, Alberto Minelli (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna) parla di Cupolex Radici come soluzione ai conflitti che si generano con le radici degli alberi in ambienti antropizzati. Negli ultimi 20 anni, infatti, la ricerca e l’evoluzione tecnologica hanno permesso di affrontare il problema con la miglior soluzione possibile, che tenga conto non solo di viabilità, pavimentazioni ciclabili, marciapiedi e parcheggi, ma soprattutto della salute della pianta arborea, garantendone una crescita ottimale.
Cupolex Radici, il sistema ideato dalla Pontarolo Engineering, si basa sulla realizzazione di isole vegetative tecnologiche che salvaguardano il sistema radicale di piante esistenti e non, rappresentando ad oggi la miglior soluzione per far convivere gli alberi con l’ambiente urbano.

Scarica qui il depliant informativo!


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Dicembre 19, 20220

Il Decreto Ministeriale del 23 Giugno 2022, aggiorna e sostituisce i vecchi Criteri Ambientali Minimi, i cosiddetti CAM, ed entra in vigore ufficialmente il 4 Dicembre 2022. Tali criteri sono da applicare nelle gare per l’affidamento di servizi di progettazione e/o di lavori di interventi edilizi delle pubbliche amministrazioni, in attuazione del Codice degli appalti.

Gli elementi del SISTEMA PONTAROLO, possono rispettare tali requisiti. Richiedi maggiori informazioni ai nostri uffici.


Scarica qui la nostra Dichiarazione CAM


I criteri ambientali minimi necessari per i materiali isolanti

Per quanto riguarda i materiali isolanti, come quelli usati per il cappotto termico o come i casseri in Polistirolo CLIMABLOCK®, devono essere rispettati i seguenti criteri elencati al paragrafo 2.5.7:



  • Devono possedere la rispettiva marcatura CE riportata nell’imballo del prodotto;
  • Non vengono aggiunte sostanze incluse nell’elenco SVHC (Sostanze estremamente preoccupanti) secondo il regolamento REACH (regolamento (CE) n. 1907/2006) in concentrazione superiore allo 0,1% in peso;
  • Non prevedono l’utilizzo di ritardanti di fiamma soggetti a restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili

  • Non vengono prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero;
  • Non prevedono l’utilizzo di alcun tipo di catalizzatore al piombo;
  • Non vengono prodotti con una quantità di agenti espandenti superiori al 6% in peso del prodotto finito;
  • Come da tabella riportata all’interno del paragrafo 2.5.7 del decreto, la percentuale minima per i prodotti isolanti in Polistirene espanso, è come minimo il 15%.


Gli elementi del SISTEMA PONTAROLO certificati, tra cui ISOLCUPOLEX®, il cappotto SPYROGRIP®, CLIMABLOCK® e KALDO® sono prodotti in Twinpor®, una speciale formula di Polistirene espanso (EPS), e vantano una certificazione di prodotto la quale attesta il contenuto di materiale riciclato minimo presente nel prodotto.


Scarica qui la certificazione di prodotto per i nostri prodotti in EPS


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STARTEKS d.o.o.

PONTAROLO ENGINEERING S.p.a. smo proizvajalec gradbenega materiala ki je na trgu že 55 let
+386 31 723 795

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