News Archivi - Pontarolo Engineering

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Settembre 20, 20230

La soluzione tecnica del pavimento flottante viene ampiamente utilizzata grazie alla semplicità di manutenzione, alla flessibilità di passaggio degli impianti ed eventuale loro futura modifica. Ad esempio una palazzina ad uso uffici nel corso degli anni avrà bisogno di nuove postazioni di lavoro, ambienti che cambiano di destinazione d’uso o semplicemente modifiche alle infrastrutture tecnologiche. Proprio per queste ragioni l’utilizzo dei pavimenti flottanti è in aumento in quanto soluzione tecnica adatta ai requisiti di progetto.


Ma qual’è il miglior modo per realizzare il piano terra su cui posarlo? 

Solitamente il piano terra delle palazzine ad uso uffici viene realizzato con: magrone o platea di fondazione, vespaio aerato Cupolex, soletta in c.a., isolante termico XPS, massetto e pavimento flottante. Tale soluzione isola termicamente dal terreno e garantisce un ambiente salubre, privo di umidità ed inquinanti di risalita dal sottosuolo, grazie alla ventilazione naturale o forzata del vespaio.

In cantiere tale pacchetto comporta il getto della cappa in c.a. sopra al Cupolex ed un successivo getto del massetto al di sopra dell’isolamento termico, atto a distribuire il carico puntuale dato dai piedini del pavimento flottante sull’isolante stesso.

L’innovativo vespaio aerato a cappotto Isolcupolex rappresenta un’ottima soluzione sia dal punto di vista progettuale che cantieristico.

Ecco qui le due sezioni a confronto.



Tale soluzione isola termicamente dal terreno e garantisce un ambiente salubre, privo di umidità ed inquinanti di risalita dal sottosuolo, grazie alla ventilazione naturale o forzata del vespaio.

In cantiere tale pacchetto comporta il getto della cappa in c.a. sopra a Cupolex ed un successivo getto del massetto al di sopra dell’isolamento termico, atto a distribuire il carico puntuale dato dai piedini del pavimento flottante sull’isolante stesso.

L’innovativo vespaio aerato a cappotto Isolcupolex rappresenta un’ottima soluzione sia dal punto di vista progettuale che cantieristico.



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Agosto 7, 20230

Gli effetti del cambiamento climatico sono ormai evidenti, con temperature globali medie in considerevole aumento ed una frequenza di eventi atmosferici – oggi considerati estremi, violenti ed improvvisi – in crescita. Questa sarà la nuova normalità: proprio per questo motivo è bene pensare di costruire ed adeguare anche case ed edifici al cambiamento, per proteggerli non solo dai terremoti ma anche da temporali forti, umidità e caldo eccessivo.

I danni provocati dai recenti avvenimenti riguardano in modo evidente le grandinate e le forti raffiche di vento, responsabili del deterioramento dell’involucro delle strutture che è generalmente il punto più esposto degli edifici. Diverse sono le immagini circolate negli ultimi giorni di interi muri crollati o bucati da questi fenomeni. Ma come possiamo adattarci al clima che muta?

Innanzitutto, una struttura a pareti in cemento armato ha una resistenza maggiore rispetto ad un edificio in muratura in quanto la struttura è omogenea, priva di muri di tamponamento che rappresentano l’elemento debole delle facciate, soprattutto se le trombe d’aria (o medicanes, per usare il termine che definisce le nuove trombe d’aria che affliggono l’area del Mediterraneo a causa del surriscaldamento del mare) sollevano oggetti di peso elevato scaraventandoli a distanza. Per questo, una delle migliori soluzioni presenti ad oggi sul mercato è quella di costruire edifici in cui la struttura portante è costituita da muri in cemento armato estremamente resistenti, che sostengono il peso dell’edificio, non si danneggiano nel caso di sisma e distribuiscono uniformemente il carico sulle fondamenta. Tali strutture sono realizzate ad esempio grazie alla tecnologia Climablock.

Attraverso questo sistema all’avanguardia, si riesce ad ottenere un muro dall’elevata resistenza meccanica unita alla capacità di isolamento termico dell’EPS Twinpor. Questo secondo aspetto contribuisce in aggiunta a mantenere il comfort all’interno degli involucri senza dover ricorrere necessariamente a picchi di consumo energetico dato dalle temperature sempre più alte.

È bene imparare ad usare materiali che consentano una sempre maggiore tenuta rispetto al caldo esterno: usare materiali da costruzione che consentano un corretto isolamento termico, risparmio energetico e benessere ambientale.

Il Sistema Pontarolo consente di realizzare case ed edifici in classe A dotate della massima efficienza energetica, solidi e con temperatura interna costante che si traduce in risparmio energetico (e quindi economico).

Sistema Pontarolo cambiamento climatico

 

 


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Luglio 12, 20230
L’impresa Ediltre, nel cantiere del complesso residenziale di Giussano Via Filzi, aderisce al codice di condotta volontario, elaborato da Ance Milano, Lodi, Monza e Brianza diventando ESG compliant (environmental, Social, Governance). 


Cantiere_complesso residenziale in costruzione con tecnologie Pontarolo



Render_ Complesso residenziale di Giussano Via FIlzi


Per migliorare la qualità di vita dei cittadini e garantire un futuro migliore alle prossime generazioni, diventa necessaria l’attuazione di un’ edilizia sostenibile.Oggi più che mai, costruire è un grande impegno e una grande responsabilità che implica la scelta di maestranze e tecnologie capaci di dare ottime performance in termini di etica, impatto ambientale e risparmio energetico.

Il Sistema Costruttivo Pontarolo ed in particolare il cassero Climablock della Pontarolo Engineering S.p.A. di San Vito al Tagliamento, dotato della prestigiosa certificazione EPD che ne attesta gli impatti ambientali legati alla sua produzione, garantiscono il rispetto dei valori relativi ad una crescita sostenibile.

Le tecnologie di questo innovativo sistema, realizzate in Eps TwinporTM,  un materiale tra i più performanti ed eco-sostenibili nel mercato poiché composto dal 98% di aria e solo dal 2% di materiale, consentono di realizzare in un’ unica fase la struttura portante antisismica e l’ isolamento termico dell’edificio, assicurando elevati standard qualitativi per un concreto risparmio energetico e massimo comfort abitativo. 


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Persone, governi e istituzioni, consapevoli della rilevanza delle azioni che impattano sul futuro del pianeta e degli abitanti sono sempre più attenti al tema della sostenibilità.  

Assimpredil Ance, l’associazione dei costruttori edili delle province di Milano, Monza e Lodi, ha proposto un codice di condotta volontario per attuare e promuovere lo sviluppo sostenibile dei cantieri degli associati; tale codice impegna le imprese a comportamenti concreti e misurabili per la decarbonizzazione, la tutela dell’ambiente, la legalità, la regolarità del lavoro, la sicurezza, per il sociale ed il rispetto della catena di fornitura. 

Ai cantieri delle imprese che si assumono l’impegno di rispettare gli 8 valori alla base del Manifesto di tale iniziativa, viene consegnato il logo di “Cantiere Impatto Sostenibile”. 

E’ ciò che è accaduto al Cantiere del progetto Residenziale di Giussano in Via Fabio Filzi dell’impresa Ediltre s.r.l. che prevede la costruzione di un nuovo edificio di 13 unità immobiliare circondato da un’ampia area verde: Ance ha premiato il modus operandi, le pratiche e le tecnologie adottate, volte a ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità, tra cui il sopracitato cassero Climablock. 


“Cantiere Impatto Sostenibile”_ Assegnazione da parte della Presidente Regina De Albertis


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Giugno 28, 20230

La normativa che si occupa della progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno è la UNI/TR 11715, approvata il 31 maggio 2018, ed entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 21 giugno 2018.
Tale normativa, di carattere tecnico, mette a disposizione a progettisti ed applicatori dei riferimenti progettuali con esempi, dettagli tecnici, schemi e tabelle per eseguire una progettazione dettagliata e a regola d’arte del cappotto termico.

Sempre più spesso tale norma nazionale non viene presa in considerazione o viene considerata solo in parte, sottovalutando così la verifica e la preparazione del supporto ed aumentando il rischio di ottenere un risultato non soddisfacente che può intaccare il funzionamento del sistema stesso.
Più del 30 % delle difformità relative ad un sistema a cappotto sono imputabili alla non adeguatezza o ad un’errata preparazione del supporto.
Indipendentemente dalla tipologia del substrato, infatti, un supporto idoneo all’installazione di un sistema a cappotto deve soddisfare determinati requisiti: non deve presentare umidità in facciata (tantomeno di risalita), non deve presentare crepe o fessurazioni, deve avere una planarità idonea e deve essere ben coeso, oltre a non presentare tracce di polveri o olii in superficie.





Procedure di verifica

Attraverso una verifica visiva non è possibile escludere tutte le problematiche del substrato: potremmo riscontare solamente le gravi inidoneità, come le fluorescenze superficiali, crepe e materiale in fase ti distacco.

La UNI/TR 11715 ci aiuta in tal senso, elencando una serie di prove atte a determinare l’idoneità del supporto
prima dell’applicazione del sistema a cappotto:




  1. Effettuare un sopralluogo esaminando visivamente il supporto ed eseguire, inoltre, la prova di sfregamento mediante palmo della mano o straccio scuro per identificare aree soggette a efflorescenze dannose o rivestimenti esistenti friabili;
  2. Effettuare la prova di resistenza all’abrasione o all’incisione per determinare la resistenza e la capacità di sopportazione del carico con conseguente test della quadrettatura, che consiste nell’incisione a reticolo su area di 10×10 cm mediante l’utilizzo di un materiale appuntito idoneo fino al raggiungimento del substrato. Si creeranno delle incisioni equidistanti, al di sopra dello stesso nel quale verrà applicato un nastro adesivo a copertura dell’area. Al termine, verrà rimosso energeticamente.
    Visivamente potremo valutare il risultato ottenuto: per un’area rimossa inferiore al 15%, il supporto risulta idoneo, per valori compresi tra il 15-35% è necessario applicare un fondo consolidante e la ripetizione della prova, per valori superiori al 35%, rimuovere totalmente lo strato di finitura esistente;
  1. Eseguire la prova di bagnatura mediante l’utilizzo di un pennello e/o spruzzatore. Valutare l’umidità del supporto anche mediante igrometro, verificandola planarità. Qualora l’edificio in questione superasse le tolleranze ammesse è necessario adottare misure adeguate di compensazione;
  2. Eseguire la prova di resistenza allo strappo che prevede l’annegamento di una rete d’armatura in fibra di vetro per una superficie almeno di 30×30 cm. Lasciare un angolo della stessa esposta per permettere la maturazione del rasante (di circa 48h).
    Asportare a mano, successivamente, solo la rete e lo strato superficiale lasciando il primo strato di rasante coeso al substrato. Nel caso in cui non superi le tolleranze ammesse è necessario adottare misure adeguate di compensazione;

Il test della quadrettatura e dello strappo non sono obbligatori, ma è altamente consigliabile eseguirli prima della posa del sistema a cappotto.
Sono test molto veloci atti ad escludere in casi drastici la rimozione totale del sistema applicato, oltre a non richiedere un rilevante dispendio di tempo ed economico.
Non è ammissibile progettare un intervento di riqualificazione energetica mediate l’applicazione del sistema a cappotto senza un’adeguata diagnosi del supporto. Per questo motivo il progettista dovrà essere supportato dal posatore per l’esecuzione di alcune prove e l’analisi dei risultati ottenuti.





Tipologie di supporto

Le tipologie di supporto che si riscontrano prima dell’applicazione di un sistema a cappotto e che racchiudono quasi la totalità dei supporti presenti nel nostro territorio sono solitamente supporti in muratura non intonacata, supporti in CLS, supporti con intonaci e finiture minerali e/o finiture organiche, supporti in legno e pannelli da costruzione leggeri ed infine supporti con rivestimenti lapidei o ceramici.
Per ognuna di queste finiture vi sono delle indicazioni di verifica per preparare al meglio il supporto e per eseguire delle eventuali procedure di ripristino.

Di seguito le tabelle riassumono le varie tipologie di supporto e il trattamento consigliato, in base allo stato di fatto.



Trattamenti per supporti in muratura non intonacata



Trattamenti per supporti in calcestruzzo




Trattamenti per supporti con intonaci e finiture minerali




Trattamenti per supporti con intonaci e finiture organiche




Trattamenti per supporti in legno e pannelli da costruzione leggeri




Trattamenti per rivestimento ceramico o lapideo



Uno strato polveroso prevede una spazzolatura ed un lavaggio ad alta pressione ed eventualmente un trattamento consolidante: procedura non attuabile ai supporti in legno e/o pannelli da costruzione leggeri i quali possono solo essere spazzolati a secco.

Le efflorescenze, invece, indipendentemente dalla tipologia di supporto, prevedono il dover grattare le superfici in questione, spazzolarle a secco ed eventualmente trattarle con un primer idoneo. Le irregolarità, le crepe ed eventuali buchi esistenti nel substrato andranno livellati con malta idonea in una fase di lavorazione separata, prestando attenzione ai tempi di maturazione dello stesso.

Tutti gli eventuali residui di intonaco o croste andranno rimossi e/o scrostati, e in presenza di umidità si dovranno indentificare le cause: per questo sarà necessario attendere l’asciugatura delle aree interessate al ripristino mediante sistemi deumidificanti per i quali è opportuno identificare un sistema adeguato da un punto di vista di traspirabilità.

Ogni casistica prevede un determinato tipo di intervento, per questo è fortemente consigliato consultare le tabelle in questione al fine di ottenere un ottimo risultato senza rischi o imperfezioni.


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Giugno 21, 20230

 A causa dell’impermeabilizzazione del suolo e la conseguente mancanza d’aria ed acqua, gli alberi hanno, da sempre, difficoltà di adattamento all’ambiente urbano, andando incontro ad una crescita difficile e stentata. Negli ultimi anni, in particolare, la prolungata mancanza di fenomeni piovosi, i venti estremi e le cosiddette “bombe d’acqua” sono diventati eventi sempre più frequenti: così il cambiamento climatico in atto modifica radicalmente le esigenze delle nostre città che, di conseguenza, dovranno essere in grado di adattarsi alle diverse condizioni ambientali. 


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 Gli alberi che riescono a svilupparsi nelle difficili condizioni di vita cittadina, tendono a rompere la pavimentazione urbana alla ricerca di fonti di approvvigionamento idrico e di ossigeno. Raramente, infatti, raggiungono il loro pieno potenziale di crescita e riescono a fornire totalmente l’utilità ambientale per la quale sono stati piantati. 

Per ridurre gli effetti del cambiamento climatico sarebbe sufficiente mettere a dimora nuovi alberi fornendo, agli stessi, sufficiente spazio per il loro sviluppo e preservare, migliorandone la qualità di vita, gli alberi esistenti, con conseguenti benefici quali l’abbassamento della temperatura urbana, la riduzione di CO2 e l’aumento della schermatura solare, derivante dall’ abbassamento della temperatura di diversi gradi. 

 Mentre nel mondo si discute di abbassare la temperatura di 1,5 °C entro fine secolo, in Francia per esempio l’obiettivo è di ridurre le temperature urbane di 4°C entro il 2100 e in varie città – Lione su tutte – si stanno realizzando piani notevoli per lo sviluppo del verde urbano. 



 La Pontarolo Engineering ha sviluppato il sistema Cupolex Radici, che consente di mettere a dimora gli alberi garantendone la crescita e Cupolex Radici Esistenti, che consente di apportare acqua e aria alle piante aumentandone contestualmente la resistenza ai recenti fenomeni estremi. 


La città di Udine ha realizzato un tratto di via Ramandolo utilizzando il sistema Cupolex Radici Esistenti per mettere in sicurezza i marciapiedi ammalorati, al fine di evitarne la rottura, i rischi di caduta per i pedoni/ciclisti e ridurre nel contempo i costi di manutenzione.





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Maggio 19, 20230

La progettazione edilizia è un campo in continua evoluzione e diverse sono le tecnologie e i materiali che gli ingegneri possono utilizzare per costruire edifici sicuri e duraturi.

Tra le diverse opzioni, negli ultimi anni è diventata sempre più popolare la progettazione strutturale a setti portanti poiché offre alcuni vantaggi rispetto alla tradizionale progettazione a travi e pilastri, tra i quali una maggiore sicurezza in caso di terremoti, una maggior efficienza economica ed una maggiore flessibilità nell’utilizzo dello spazio interno dell’edificio.




Ma cos’è la progettazione strutturale a setti portanti?


In breve, si tratta di progettare un edificio in cui la struttura portante è costituita da setti (muri in cemento armato) che sostengono il peso dell’edificio e distribuiscono il carico sulle fondamenta. Questi muri possono essere realizzati in vari modi, il più comune al giorno d’oggi è sicuramente attraverso l’utilizzo della tecnologia Climablock.

Se vi state affidando ad un ingegnere per il calcolo strutturale della vostra abitazione, chiedetegli una struttura a pareti in cemento armato.

Vediamone il motivo.




Sicurezza sismica della progettazione a setti portanti

Il vantaggio principale e più importante della progettazione strutturale a setti portanti rispetto alla progettazione a travi e pilastri è la capacità della struttura di lavorare in campo elastico durante un terremoto.

Le strutture in cemento armato infatti sono generalmente divise in strutture a telaio e strutture a pareti.

La progettazione a telaio, ovvero la tradizionale struttura a travi e pilastri, prevede lo sfruttamento della duttilità dei materiali affinchè i pilastri non collassino e le travi possano danneggiarsi dissipando energia. Ciò significa che durante un terremoto la struttura dell’edificio può subire danni di diversa entità in funzione dell’entità della scossa, salvaguardando la vita umana. Ciò comporta, oltre che ad un costo economico, anche la necessità di doversi trasferire durante i lavori di ristrutturazione a seguito di sisma.

Nella progettazione a setti portanti, invece, durante un terremoto, la struttura dell’edificio non sfrutta la duttilità dei materiali, lavora in campo elastico, ovvero non si danneggia anche per eventi sismici di intensità elevata (sisma di progetto).



In sintesi, la progettazione strutturale a setti portanti offre una maggiore sicurezza in caso di sisma, poiché la struttura dell’edificio rimane in grado di lavorare in campo elastico e assorbire gli effetti delle onde sismiche senza subire danni permanenti. Al contrario, la progettazione a travi e pilastri utilizza la gerarchia delle resistenze, che può essere meno sicura in caso di terremoti.

Inoltre una struttura a setti in cemento armato permette alle famiglie di continuare a vivere nella loro abitazione anche dopo un sisma, risparmiando gli elevatissimi costi di manutenzione e risanamento che avrebbero le strutture realizzate a telaio (travi e pilastri).



Risparmio economico di strutture a setti portanti


Un ulteriore vantaggio della progettazione edilizia strutturale a setti portanti rispetto alla progettazione a travi e pilastri è la sua maggiore efficienza economica.

La progettazione a setti portanti richiede una quantità di lavorazioni inferiori rispetto alla progettazione a travi e pilastri, poiché la struttura è costituita da muri in cemento armato e materiale isolante continuo, senza ponti termici. Una struttura a telaio invece è costituita da una serie di travi e pilastri intervallati da muri di tamponamento per chiudere la struttura e materiale isolante termicamente (cappotto). Ciò significa che i costi e i tempi della costruzione possono essere notevolmente ridotti.

Inoltre, la progettazione a setti portanti consente una maggiore flessibilità nell’utilizzo dello spazio interno dell’edificio, poiché non ci sono pilastri che ostacolano la distribuzione degli ambienti. Ampie finestre e sbalzi importanti (terrazze) possono essere realizzati per avere un’architettura più libera e moderna rispetto al tradizionale telaio trave e pilastro che vincola il progettista a schemi rigidi. Ciò consente anche di ottenere spazi interni più ampi e luminosi, con maggiori possibilità di personalizzazione.

In sintesi, la progettazione edilizia strutturale a setti portanti offre una soluzione più economica e flessibile per la costruzione di edifici, rispetto alla progettazione a travi e pilastri. Ciò si traduce in un risparmio sui costi di costruzione, sui tempi e in una maggiore flessibilità nell’utilizzo dello spazio interno dell’edificio.




Altri vantaggi

La progettazione strutturale a setti portanti offre inoltre altri vantaggi:

  1. Resistenza sismica: i setti portanti sono molto resistenti agli effetti dei terremoti, poiché distribuiscono il carico in modo uniforme su una vasta area dell’edificio. Questo sistema di costruzione è molto comune in alcune zone ad alta sismicità del mondo, come il Giappone.
  2. Flessibilità del design: La progettazione a setti portanti offre una maggiore flessibilità di design rispetto alla progettazione a travi e pilastri. Poiché i setti possono essere costruiti in vari modi e con vari materiali, gli architetti possono creare edifici con forme e design unici.
  3. Isolamento acustico: I setti portanti offrono un eccellente isolamento acustico. Questo perché i muri spessi, caratterizzati da una massa importante, assorbono le vibrazioni e il rumore esterno, mantenendo l’interno dell’edificio tranquillo e silenzioso.
  4. Resistenza al fuoco: I setti portanti sono altamente resistenti al fuoco, il che significa che l’edificio sarà più sicuro in caso di incendio. Poiché i muri sono spessi e resistenti, possono resistere a temperature elevate per un periodo di tempo più lungo rispetto ad altre strutture.
  5. Efficienza energetica: I setti portanti offrono un’ottima efficienza energetica. L’isolamento in EPS senza ponti termici minimizza i consumi per il riscaldamento invernale. Poiché i muri hanno una massa elevata e continua, isolano bene l’edificio dal caldo estivo, ed è quindi necessario meno energia per raffrescare l’edificio in estate. Quindi la massa del cemento armato abbinata alle ottime prestazioni termiche dell’isolante EPS minimizzano i consumi dell’edificio in estate ed inverno.
  6. Casseri isolanti: i setti sono facilmente e velocemente costruiti in opera utilizzando i casseri Climablock, isolanti in EPS, che si assemblano, assieme al ferro di armatura, incastrandosi tra di loro e che vengono riempiti con il calcestruzzo. I blocchi cassero rimangono poi in opera come isolamento termico dell’edificio garantendo non solo la sicurezza sismica ed un risparmio economico, ma anche una elevatissima qualità costruttiva.


In conclusione, la progettazione strutturale a setti portanti offre molti vantaggi rispetto alla progettazione a travi e pilastri. Questo sistema di costruzione è molto resistente, flessibile, sicuro sismicamente ed efficiente dal punto di vista energetico. Se state pensando di costruire un edificio, considerate la progettazione strutturale a setti portanti come una ottima opzione.



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Aprile 28, 20230

Un complesso di appartamenti a prevalente destinazione d’uso residenziale secondo gli standard del protocollo Itaca, realizzato ai fini di ottenere la prestigiosa certificazione CasaClima.

A Siderno sono in corso i lavori di demolizione e ricostruzione dell’imponente e lussuoso edificio “Magna Grecia”, progettato dall’Arch. Giacomo Bianchi, realizzato dalla ditta Opera Construction General Contractor S.r.l., utilizzando materiali ecocompatibili, rispettando l’ambiente e dando molto spazio al verde. I lavori sono diretti dallo Studio Marando e dall’Ing. Massimo Aloi di Marina di Gioiosa Ionica.

Il fabbricato sarà composto da 5 piani: 3 a destinazione d’uso residenziale, 1 a destinazione d’uso commerciale mentre il restante comprenderà parcheggi auto, locali tecnici e vasche per il recupero delle acque bianche e meteoritiche che verranno recuperate ed impiegate per usi sanitari e per l’irrigazione dei giardini pensili.

Dato l’elevato rischio sismico (ZONA 1) dell’area geografica dell’edificio, esso verrà interamente costruito utilizzando Climablock, l’innovativo sistema a casseri a perdere in EPS TwinporTM, della Pontarolo Engineering.




Sorgerà un complesso residenziale antisismico e sismo-resistente, isolato termicamente e acusticamente, dotato di comfort abitativo ai massimi livelli in un ambiente salubre, privo di umidità e muffe. Il Sistema Pontarolo, infatti, consente di realizzare in modo semplice e veloce edifici in Classe A dotate della massima efficienza energetica, con temperatura interna costante che si traduce in risparmio energetico e quindi economico.

Le altre maestranze che contribuiranno alla realizzazione della nuova residenza “Magna Grecia” non saranno da meno ai fini di garantire un risultato finale di altissima qualità ed estrema bellezza, dotato di tutti i comfort tra cui pannelli fotovoltaici, pompe di calore, controllo domotico e colonnine per ricarica di automobili e biciclette elettriche.



Edificio Magna Grecia Siiderno


Per ulteriori informazioni e immagini del progetto clicca qui 


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Ottobre 19, 20220

Avere un lavoro che consenta di bilanciare la vita privata con l’impegno professionale è un plus sempre più richiesto e ricercato nella nostra società.
La Pontarolo Engineering ha sempre messo al primo posto il benessere del dipendente, offrendo diversi vantaggi e possibilità ai lavoratori, così da trarne un profitto reciproco.

Per questo motivo l’azienda applica il concetto di work-life balance, termine che indica proprio l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Il benessere della persona è infatti determinato dai successi sia lavorativi che personali: due elementi imprescindibili che si devono equilibrare tra loro.

Comprendere le singole esigenze di ogni individuo è difficile, ma la Pontarolo fa in modo di rendere più funzionale, serena e produttiva la vita lavorativa del dipendente.




I benefit


Flessibilità


Uno degli elementi principali riguarda la flessibilità dell’orario lavorativo: viene individuata per ciascun dipendente una fascia oraria adatta ai propri bisogni, ulteriormente revisionabile in caso di esigenze dell’ultimo momento.

Offrire un orario flessibile si traduce in tempo e spazio per le passioni e necessità dell’individuo, che si traducono in più energia fisica e mentale sul luogo di lavoro: questo consente di seguire la logica delle priorità e organizzare efficacemente i propri impegni privati e lavorativi.




Collaborazione


Un ulteriore punto chiave della politica della Pontarolo Engineering è quello di creare gruppi di lavoro – divisi per uffici – che siano sereni, efficienti e collaborativi, collocandone il singolo individuo a seconda delle proprie capacità e attitudini. Diamo spazio alla collaborazione e alla condivisione, in modo da rendere più semplice il raggiungimento dei vari obiettivi, incrementando nel contempo il bagaglio culturale dei soggetti coinvolti.





Vantaggi



Da questa politica aziendale conseguono ulteriori vantaggi di fondamentale importanza: una forte motivazione al lavoro diminuisce l’assenteismo, genera un impatto positivo sull’immagine aziendale, crea impiegati fedeli all’impresa (che tramanderanno poi tutta la loro esperienza alle giovani leve) e genera indirettamente un miglioramento della soddisfazione dei clienti.

Oggigiorno la vita privata delle persone è sempre più integrata e sovrapposta a quella lavorativa. Per questo motivo le iniziative di welfare per la gestione del bilanciamento famiglia-lavoro e la flessibilità di orario e luogo lavorativo risultano attualmente soluzioni e strumenti indispensabili.
Ci rendiamo conto dell’importanza di favorire la conciliazione di questi due elementi sia in un’ottica di progresso sociale, si in un’ottica di garantire migliori performance per l’azienda, così da mettere i collaboratori in condizione di organizzare efficacemente e serenamente il loro duplice ruolo personale, familiare e professionale.



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Settembre 5, 20220

Devi costruire la casa dei tuoi sogni ma ti sembra una missione impossibile?
Certamente non sarà una passeggiata, ma seguendo i nostri consigli, affiancandoti professionisti specializzati, armandoti di una buona dose di impegno, conoscenza e pazienza, riuscirai a goderti presto il tanto desiderato calore delle mura domestiche.





Consigli in pillole


  1. Non lasciare nulla al caso;
  2. Affidati a professionisti di comprovata esperienza e competenza;
  3. Valuta bene il budget che hai a disposizione;
  4. Progetta ogni minimo dettaglio per poter avere dei costi perlopiù attendibili, ma tieni sempre presente che potranno esserci degli imprevisti di cantiere che li faranno lievitare;
  5. Non sottovalutare la parte burocratica: saranno molti i documenti da dover compilare correttamente, rispettando tutte le norme vigenti in materia;
  6. Scegli con attenzione le tecnologie costruttive da utilizzare per la realizzazione ed orienta il budget verso un progetto che garantisca comfort, risparmio energetico e sicurezza;
  7. Informati su eventuali Bonus attivi.

Cercheremo ora di riassumere, invece, quelli che sono i diversi step da affrontare quando si decide di realizzare casa iniziando proprio dal “dove devo cominciare?”.

1. Scelta del terreno


Per una nuova costruzione è innanzitutto fondamentale individuare/comprare un terreno e verificarne l’edificabilità, ovvero la possibilità di costruire un edificio al suo interno. Per farlo, è necessario visionare il PRG (Piano Regolatore) presso il comune in cui è situato il lotto stesso. Questo piano non solo specifica la natura dei vari lotti di terreno, ma identifica anche vincoli e limiti, come l’altezza massima consentita, i metri cubi massimi edificabili o la superficie massima che si potrà coprire nell’area edificabile.




2. Scelta del progettista


Per costruire una nuova casa c’è bisogno di un progetto eseguito su misura alle vostre esigenze. Dovrai quindi affidarti ad un progettista (architetto o geometra). E’ importante scegliere con molta attenzione dato che sarà per tutto il tempo il principale interlocutore: è preferibile che operi nella vostra zona in modo che conosca già gli operatori del comune di riferimento, che sia affidabile e abbia delle buone referenze, che sia esperto delle pratiche del Superbonus 110 e che abbia uno stile che vi aggrada.
Questa figura professionale inizierà con l’effettuare lo studio di fattibilità e il progetto preliminare.

Gli argomenti da approfondire in questo caso solitamente sono:

  • Aspettative di forma, spazi e necessità;
  • Budget indicativo;
  • Aspettative di qualità: classe energetica e sismica;
  • Tecnologia costruttiva;
  • Tecnologie impiantistiche;
  • Tempistiche.

A questo punto, un tecnico abilitato potrà iniziare ad occuparsi della procedura burocratica e contemporaneamente iniziare a lavorare sul progetto esecutivo, con cui verranno definiti materiali, impianti e finiture.




3. Adempimenti burocratici


I documenti, la burocrazia e le verifiche da fare sono davvero tanti, quindi è bene rivolgersi a professionisti del settore per evitare spiacevoli sorprese.

Bisognerà consultare il piano regolatore generale per valutare dettagliatamente cosa si può/non si può fare e sottoporre così la pratica istruita al parere della Commissione Edilizia che potrà approvarla oppure respingere il progetto spiegandone i motivi. In quest’ultimo caso dovrà essere sottoposta agli Oneri di Concessione.




4. General Contractor o gestione delle maestranze?


A questo punto bisogna coinvolgere le varie maestranze che eseguano l’opera edile dall’inizio alla fine, dalle strutture agli impianti.

La soluzione ideale – che vi può far risparmiare moltissima fatica e tempo – è quella di coinvolgere un General Contractor, quella figura che si occupa di gestire la costruzione in tutti i suoi processi e che rimarrà l’unico vostro interlocutore fino al termine della costruzione. Raggruppa al suo interno tutte le maestranze, fornitori e a volte anche la progettazione, e vi può fornire il costo di un’abitazione finita. Inoltre, gestisce il budget e si assicura che tutte le fasi vengano eseguite nei tempi prestabiliti e che vengano eseguiti tutti gli step burocratici.

In alternativa, bisogna reperire tutte le maestranze e gestirle separatamente. Molte volte è necessario procedere in questo modo per via della carenza di General Contractor o perché ci si ingolosisce dai costi che possono sembrare minori: in realtà il lavoro di coordinamento è complicato e spesso ci si imbatte in costi nascosti e in attività che nessuna delle imprese coinvolte gestisce.



5. Scelta dell’impresa esecutrice e maestranze o del General Contractor


Per la realizzazione vera e propria è importante affidarsi ad un’impresa edile (o, appunto, ad un General Contractor) competente e con esperienza. L’impresa è sicuramente un tassello molto importante perché si occuperà di costruire la struttura e garantire la qualità finale della tua casa. È sempre consigliato affidarsi ad imprese preparate e affidabili, che conoscano o possano imparare ad utilizzare il sistema costruttivo scelto e soprattutto che abbiano ottime referenze.
Un’impresa che conosce già il nostro Sistema Costruttivo Pontarolo, sa fornire un preventivo più accurato, conosce il vero risparmio nell’utilizzarlo e, in fase di posa, svolge un lavoro più certosino, con meno sfridi e di maggiore qualità.

Una volta individuata l’impresa costruttrice bisogna consegnargli il computo metrico ed il progetto, in modo che possa preparare un preventivo il più preciso possibile. Questo può essere a misura (a metro quadro) o a corpo (chiavi in mano). In entrambi i casi bisogna stare molto attenti ai metri quadri indicati nel computo metrico e cosa è incluso nel preventivo, per evitare spiacevoli sorprese e spese aggiuntive da affrontare.

Allo stesso modo bisogna scegliere le altre maestranze:

  • Cartongessista: per le pareti divisorie interne e l’eventuale rivestimento interno del nostro sistema Climablock;
  • Idraulico: per gli impianti idrotermosanitari e ventilazione meccanica controllata;
  • Elettricista: per l’impianto elettrico e l’eventuale domotica;
  • Cappottista: una figura non necessaria se si utilizza il Sistema Pontarolo dove l’isolamento è integrato;
  • Pittore: per la rasatura esterna e la pittura interna.

Nel coinvolgimento di tali figure, è utile discutere dei dettagli richiesti, come per esempio la tipologia di impianti, la posizione e il numero di luci o prese elettriche, per gestire in anticipo eventuali problematiche e per ricevere il giusto preventivo di spesa.




6. Scelta della tecnologia costruttiva


Tra i vari aspetti da non trascurare c’è quello relativo alle tecnologie costruttive da utilizzare, determinante per ottenere le caratteristiche qualitative desiderate, come:

  • Comfort abitativo: per stare bene dentro casa;
  • Isolamento termico: per un reale risparmio energetico;
  • Antisismica: per una reale sicurezza;
  • Isolamento acustico: per godersi gli spazi interni;
  • Durabilità dell’opera: per un investimento a lungo termine che mantenga il suo valore;
  • Protezione da gas radon e umidità di risalita: il corretto vespaio areato può prevenire eventuali problemi futuri.

Il rapporto qualità/prezzo è un argomento che dovrai valutare attentamente, tenendo presente, però, che gran parte del costo finale della tua casa è dato anche dalla tipologia di impianti, finiture e infissi che si scelgono. Non cercare, quindi, di risparmiare solo sul sistema costruttivo rinunciando alla qualità, ma valuta bene tutte le spese nel suo complesso.

Il Sistema Pontarolo, ad esempio, fornisce la qualità costruttiva più elevata (Classe A4) riducendo le spese in quasi tutte le fasi di costruzione: realizzazione in un’unica soluzione di struttura e isolamento, risparmio su tutta l’installazione del cappotto, facilissima installazione degli impianti, struttura del cartongesso a parete non necessaria, ridotte spese per lo smaltimento dei rifiuti di cantiere e tanti altri vantaggi.

Grazie ai ridotti spessori di parete, potrai avere a parità di prezzo, una casa con maggior superficie abitabile (fino al 5% in più rispetto ad una casa tradizionale) ed elevate prestazioni termiche, con conseguente diminuzione del consumo di energia e quindi di bollette.

Inoltre, le manutenzioni ordinarie sono pochissime, mentre quelle straordinarie sono semplici e poco invasive, in quanto il sistema mantiene pressoché inalterate nel tempo le sue caratteristiche meccaniche e termiche, anche a fronte di eventuali episodi condensativi, perdite d’acqua o altri casi similari.

Un altro aspetto importante sono i tempi e costi contenuti, risultato dei valori di semplicità e velocità che caratterizzano il Sistema Pontarolo: operazioni di montaggio veloci, semplici e pratiche.




7. La costruzione vera e propria


Una volta definiti tutti i dettagli, è finalmente il momento di avviare la costruzione della casa, sperando che le scelte fatte permettano uno svolgimento dei lavori sereno e con meno imprevisti possibile.



8. Pratiche burocratiche di fine lavori


A costruzione ultimata, prima di goderti la nuova casa, rimane solo da attendere che il tecnico abilitato faccia tutta la documentazione necessaria come ad esempio l’attestato di prestazione energetica, il certificato di conformità degli impianti e quello di agibilità della casa.



Ed ora… la casa dei tuoi sogni ti aspetta!



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Giugno 30, 20220

In edilizia capita spesso di voler fissare delle mensole o dei pensili sospesi in abitazioni che presentano un cappotto termico in polistirolo interno ai muri, come nel caso di utilizzo del Sistema Pontarolo.
In questo articolo vogliamo spiegare i due metodi più comunemente usati per eseguire un lavoro a regola d’arte.



mensole-climablock


Tutte le nuove costruzioni eseguite con il Sistema Pontarolo presentano uno strato di isolamento termico sia esterno che interno in EPS Twinpor®: per fissare un pensile o una mensola bisogna quindi passare attraverso uno strato di polistirolo, che ha una resistenza meccanica limitata e non può supportare carichi elevati.



Ma come si possono applicare le mensole su un sistema come Climablock?


Installazione dei pensili mediante tasselli


  1. Una casa costruita con il sistema Climablock presenta uno strato di materiale isolante EPS anche nel lato interno dei muri, al pari di un cappotto interno. Per fissare dei pensili possono essere utilizzati dei tasselli (come nel caso di una muratura tradizionale) con alcuni accorgimenti. E’ bene valutare con scrupolo la lunghezza e la tipologia di tassello: questo deve essere più lungo dello spessore dello strato di polistirolo, in modo che possa aggrapparsi alla muratura strutturale. L’elemento di espansione del tassello, infatti, deve fare presa nel calcestruzzo. Assicurarsi quindi, in base alla forma del tassello, che la lunghezza dello stesso permetta di attraversare il polistirolo e che venga fissato adeguatamente alla struttura portante. La tipologia di tassello varia a seconda del tipo di struttura: nel caso di Climablock vanno utilizzati tasselli adatti al calcestruzzo;
  2. Prima di iniziare, verificare le modalità di fissaggio delle mensole o pensili e tracciare con una matita il posizionamento dei tasselli in corrispondenza dei fori per le viti presenti nei reggi-mensola;
  3. Controllare l’area di installazione: verificare con l’utilizzo di un dispositivo di localizzazione l’eventuale presenza di tubi del gas, dell’acqua o linee elettriche;
  4. Praticare i fori sulla parete mediante l’utilizzo di un trapano; i fori dovranno essere di diametro pari a quello dei tasselli che si utilizzeranno;
  5. Procedere quindi all’inserimento dei tasselli e al fissaggio delle mensole o pensili alla parete.



Fissaggio dei pensili con rinforzo in legno


Nell’eventualità che si conosca la posizione delle mensole prima di posare il cappotto interno, è possibile inserire delle tavole di legno/osb/materiale idoneo al posto del pannello in EPS, fissandole al calcestruzzo per ottenere maggiore stabilità. Successivamente è possibile fissare adeguatamente i pensili alla struttura predisposta con delle semplici viti da legno. Bisogna porre attenzione a non utilizzare tavole troppo ampie, per evitare di vanificare l’isolamento termico. È importante quindi valutare bene la tipologia di pensili scelti e la relativa altezza dei reggi-mensola.

Questa modalità è più elaborata, ma presenta il vantaggio di essere più stabile nel tempo, specialmente in presenza di pensili sospesi molto pesanti.




Conclusione


L’installazione di mensole con presenza di cappotto interno non è difficile né complessa rispetto alla presenza di una muratura tradizionale. Se è possibile prevederne la posizione in anticipo si predispone un rinforzo, altrimenti è sufficiente utilizzare dei tasselli di lunghezza superiore in base allo spessore del cappotto.

Si consiglia – in ogni caso – durante l’acquisto della mensola, di verificare con il rivenditore tutti i dettagli sul montaggio della stessa.




Vuoi maggiori informazioni su questo sistema? Clicca qui e scarica la brochure


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